mercoledì 8 ottobre 2008

Veline: Antonio Ricci le vuole cambiare e Berlusconi non ama il termine



Anche se un po in ritardo, oggi abbiamo due piccioni con una fava. Libero.it ha pubblicato un'articolo tutto incentrato sulle veline. Parte con una dichiarazione di Silvio Berlusconi che ha detto che il termine veline per lui è denigratorio ed antifemminista. Poi prosegue con alcune voci di corridoio su Antonio Ricci.

A quanto pare Ricci non sarebbe contento di Federica Nargi e di Costanza Caracciolo e starebbe pensando di cambiarle. I motivi sono diversi, una si vede con un calciatore e l'altra fa tardi la sera.

Ma chi prenderà al loro posto. Hei!! il mio post sulla buccino è ancora valido!

Per quanto riguarda il nome veline, volete sapere il vero significato della parola?
eccolo:
Con il termine velina si suole indicare una notizia diffusa da un'agenzia di stampa. Il vocabolo trae origine dalle veline, mezzo di controllo del fascismo sulla stampa consistente appunto in fogli di carta velina con tutte le disposizioni obbligatorie da seguire, incominciarono a circolare dal 1935, e con l'istituzione del Ministero della Cultura Popolare che controllava anche la SIAE e l'EIAR che venne istituito il 1° ottobre 1937 neanche un anno dopo la Guerra d'Etiopia le veline divennero ancora più pressanti verso la stampa.

Le veline vennero vietate dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943, ma ricomparvero nella Repubblica Sociale Italiana nel settembre dello stesso anno, fino al giorno prima della Liberazione il 24 aprile 1945. Le Veline comunque circolarono in maniera minore dal 1924 al 1935.
Erano in carta velina perché dovendo essere scritte a macchina e in molte copie, più sottile era la carta e più se ne potevano scrivere con una singola battitura, ponendo la carta carbone tra l'una e l'altra.